Come un'antica gemma incastonata tra le colline, il castello di Colpetrazzo erge la sua ossatura medievale, plasmata tra la fine del Trecento e l'alba del Quattrocento, custodendo intatta l'anima di un'epoca lontana.
Varcare la sua porta d'ingresso è come attraversare la soglia del tempo. Subito si svela la piccola chiesa di San Bernardino, un tempo cuore pulsante della fede del castello, antica parrocchiale che ancora oggi sussurra preghiere secolari.
Ma il vero tesoro si cela sopra il sacro edificio: l'antica sala della confraternita del Santissimo Sacramento. Le sue pareti sono un racconto muto di devozione, interamente decorate da un prezioso ciclo di affreschi votivi, colori vibranti che danzano tra il XV e il XVI secolo, offerte di fede sospese nel tempo.
Appena oltre il cerchio protettivo delle mura, si erge la chiesa parrocchiale, dedicata ai Santi Giuseppe e Bernardino, una veste cinquecentesca che sostituì l'antica San Bernardino, divenuta angusta e appartata per l'abbraccio dei fedeli. Al suo interno, tele seicentesche, pennellate di artisti umbri di un'epoca passata, continuano a narrare storie sacre.
Colpetrazzo: un luogo dove la pietra respira ancora il Medioevo, un silenzioso custode di fede e di arte, un'eco di tempi andati incastonata nel cuore verde dell'Umbria.