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Zampani

Un filo di memoria tra castelli e grotte sacre

Sulle vestigia del castello di Gagliole, un tempo baluardo sul Torracio, nel lontano XIII secolo pulsava un cuore: Zampani. Quando la fortezza svanì nel 1307, Zampani raccolse l'eredità, divenendo fulcro e nome di una terra. Nel respiro del catasto del 1322, "Villa dei Zampanis" custodiva le memorie di chi, prima, viveva all'ombra di Gagliole.

Una comunità agraria, l'Universitas, legava gli abitanti a Calvellis Fagieti e Montosoli, montagne generose. Il XV secolo vide Zampani confluire in Massa, le sue anime sotto la protezione di San Felice. Nel 1639, il borgo contava 13 famiglie, 66 vite.

E poi Rottomario, colle brullo che la leggenda tinge di battaglie romane tra Mario e Silla, celando in realtà un nome antico: Griptonario, terra di grotte. Una di queste, la Grotta di San Felice, narra di preghiere silenziose, rifugio del santo martire. Un tempo, una processione solenne ne onorava la memoria, un eco lontano di fede e storia.

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