I Monti Martani sono divenuti il luogo ideale per la formazione di insediamenti stabili e fortezze, denominate “Castellieri”. Questi si ergevano sulle sommità meglio difendibili e più isolate e potevano avere dimensioni variabili. La “cultura dei castellieri” prende le proprie radici dalle regioni del nord Italia (Friuli e Venezia Giulia) tra il XV e il III sec. A.C., diffusasi poi nell’altopiano dell’appennino umbro-marchigiano. I Castellieri hanno continuato ad essere utilizzati come strutture difensive sia ai tempi degli antichi romani sia durante il Medioevo. I due maggiori castellieri, per conservazione e dimensione, presenti in Umbria sono quelli del Monte il Cerchio e del Monte Schignano.
Il Monte Il Cerchio (930 m) è uno dei luoghi paesaggistici, naturalistici e storici di maggior pregio e ha una notevole importanza comunitaria per la presenza di Ginepreti e una vasta macchia mediterranea che si estende nell’area più interna del versante tirrenico. Inoltre, sono presenti praterie secondarie sommitali, caratterizzate da una bellissima fioritura nel periodo primaverile, se si presta particolare attenzione olfattiva si potrà sentire il profumo intenso del “serpollo” (Timo selvatico) erba aromatica molto presente sul nostro monte. La peculiarità della zona è rappresentata dalla presenza di ginepri e cespugli di tale specie, bassi. È uno spazio aperto dove, oltre al leccio, presente un po’ in tutta la montagna, si sviluppano ginepro, erbe aromatiche e una bella fioritura.
Si trova ad est del comune di Massa Martana, facilmente raggiungibile prendendo la provinciale che sale ai Monti Martani nei pressi della Chiesa dell’Ascensione, in direzione Terzo San Severo, fino a Le Troscignole del Pozzachiolo. Da qui si percorre un sentiero in falsopiano lungo 1,6 km fino alla dorsale del Monte Il Cerchio.
Il nome deriva dal ritrovamento del reperto del Castelliere di forma simil circolare che ricorda la struttura inglese degli Stonehenge (anche se le costruzioni differiscono sotto molti aspetti).
I resti del Monte Il Cerchio sono disposti in forme perfettamente circolari, composti da pietre calcaree (attualmente ricoperte di muschi e licheni) di dimensioni variabili, giustapposte a secco a formare un anello di circa 2,8-3 metri di spessore per non più di un metro di sviluppo in altezza. La struttura è in parte danneggiata/crollata a causa delle radici degli alberi che sono cresciuti nell’area, rendendo così alcune aree inaccessibili. Sulla spianata oltre la cinta muraria è ben individuabile una seconda struttura difensiva, costituita da una trincea scavata lungo tutto il lato meno scosceso e più accessibile del sito.
L’ingresso originario era a sud, dove l’anello di pietra si apre naturalmente lasciando un varco aperto. Altri due varchi (a nord e a sud-est) sono stati realizzati più recentemente, probabilmente per aprire un sentiero (questa ipotesi è confermata dal rinvenimento di una serie di rocce a valle lungo i due lati del tracciato).
Allo stato attuale non è possibile definire l’altezza della costruzione, divisa attualmente da un costone di roccia naturale in due settori (uno più elevato e aperto sulla vallata sottostante a est, e l’altro verso occidente più protetto sotto lo stesso costone roccioso).
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