Lungo il tracciato secolare della Flaminia, dove un tempo marciavano legioni, germogliò una nuova fede. Il Cristianesimo si diffuse rapido, accolto con fervore dalle genti del luogo, come una risposta attesa nel cuore antico della terra.Le pagine sacre narrano di eroi di fede, martiri legati al Vicus Martis, anime pure immolate per difendere il loro credo. Brizio, Felice, Fidenzio e Terenzio, Illuminata, Mauro, Asello e Lorenzo, Faustino e il guerriero Severo: nomi incisi nella memoria popolare, simboli di una devozione profonda e tenace.
Non lontano dal Ponte Fonnaia, là dove l'eco del passato risuona ancora, si cela l'unica catacomba cristiana dell'Umbria, un luogo di silenzio e riposo tra il IV e il V secolo. Semplici sepolcri scavati nella terra, oltre trecento loculi senza orpelli, muti testimoni di una comunità rurale che qui trovò l'ultimo sonno. L'assenza di parole incise sulla pietra narra una fede umile e radicata nel quotidiano.
E leggendo le gesta di quei martiri coraggiosi, un dettaglio emerge con forza: il Vicus Martis si era trasformato, divenendo Civitas Martana, segno di una crescita, di un centro che pulsava di nuova vita tra il III e il IV secolo. San Brizio e San Felice, figure elevate al rango di vescovi di questa Civitas misteriosa, la cui forma urbana sfugge al nostro sguardo, avvolta nel velo del tempo.
La commossa pietà dei fedeli vegliò sui corpi dei martiri, custoditi in sacelli che, come semi, germogliarono in luoghi di preghiera sempre più grandiosi. Così nacquero le imponenti chiese che ancora oggi costellano il territorio martano, un affascinante intreccio di abbazie romaniche, custodi di una spiritualità millenaria.
Ma la Flaminia, un tempo arteria di potenza, seguì il declino di un impero. Divenne via di passaggio per orde barbariche, le cui invasioni portarono l'eco della distruzione e della violenza. E il Vicus Martis, con la sua storia sacra e le sue pietre antiche, non fu risparmiato dalla furia dei Visigoti di Alarico, un'ombra oscura che si allungò su un passato di fede e di prosperità.